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Progetto
Ovidio - database
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Cicerone
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Difesa di Roscio, 24
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originale
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[24] Hoc tu umquam, Fanni, faceres? et si hos quaestus recipere posses, non eodem tempore et gestum et animam ageres? Dic nunc te ab Roscio HS iccc circumscriptum esse, qui tantas et tam infinitas pecunias non propter inertiam laboris sed propter magnificentiam liberalitatis repudiarit! Quid ego nunc illa dicam quae vobis in mentem venire certo scio? Fraudabat te in societate Roscius! Sunt iura, sunt formulae de omnibus rebus constitutae, ne quis aut in genere iniuriae aut ratione actionis errare possit. Expressae sunt enim ex unius cuiusque damno, dolore, incommodo, calamitate, iniuria publicae a praetore formulae, ad quas privata lis accommodatur.
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traduzione
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24 E tu, Fannio, faresti mai una cosa del genere? Se ti si offrisse la possibilit? di intascare tanto denaro, non metteresti in gioco le tue capacit? di attore e, al tempo stesso, persino la tua vita? Prova a dire ora che sei stato imbrogliato per cinquantamila sesterzi da Roscio, che ha sempre rifiutato guadagni altissimi, incommensurabili, non perch? gli mancasse la voglia di lavorare, ma per puro disinteresse! Per quale motivo dovrei ora aggiungere ci? che vi sta venendo in mente, ne sono certo? Roscio ti truffava mentre eravate in societ?! Esistono leggi, esistono formule stabilite caso per caso per evitare che ci si possa sbagliare nel definire l'ingiustizia subita o nello scegliere il tipo di procedura. Il pretore, infatti, considerando la triste condizione di chi soffre un danno, il suo disagio, la sfortuna che lo colpisce per il torto patito, ha redatto alcune regole, rese pubbliche, a cui si conforma la controversia tra privati.
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