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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Roscio, 38
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originale
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[38] Quid tu auferre potes a Flavio, si Flavius nihil debet? quid hic porro nunc restipulatur quod iam pridem ipse exegit? quod vero Flavius tibi daturus est, qui Roscio omne quod debuit dissolvit? Cur in re tam vetere, in negotio iam confecto, in societate dissoluta nova haec restipulatio interponitur? quis est huius restipulationis scriptor, testis arbiterque? Tu, Piso; tu enim Q. Roscium pro opera labore, quod cognitor fuisset, quod vadimonia obisset, rogasti ut Fannio daret HS ccciccc hac condicione ut, si quid ille exegisset a Flavio, partem eius dimidiam Roscio dissolveret. Satisne ipsa restipulatio dicere tibi videtur aperte Roscium pro se decidisse?
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traduzione
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38 Ma che puoi pretendere da Flavio, se Flavio non ti deve nulla? Come ? possibile che Roscio si faccia promettere ora ci? che sempre lui ha gi? ottenuto qualche tempo fa? Perch? mai, poi, Flavio ti dovrebbe dei soldi, visto che ha gi? saldato il suo debito con Roscio? Per quale motivo salta fuori questo nuovo accordo quando si ha a che fare con una storia tanto vecchia, con un problema ormai risolto, con una societ? che si ? sciolta? Chi ha stilato questo patto reciproco e se ne ? fatto testimone e arbitro? Tu, Pisone; sei stato proprio tu a pregare Quinto Roscio che per tutto l'impegno e la fatica compiuta da Fannio, che si era fatto garante ed era comparso in giudizio, gli desse centomila sesterzi, ma a una condizione: se mai avesse ottenuto qualcosa da Flavio, ne avrebbe dovuto lasciare a Roscio l'esatta met?. Non ti sembra parlar chiaro questa stipulazione e confermare che Roscio era s? sceso a patti, ma solo per s
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