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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Roscio, 48
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originale
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[48] Dic nunc, si potes, si res, si causa patitur, Cluvium esse mentitum! Mentitus est Cluvius? Ipsa mihi veritas manum iniecit et paulisper consistere et commorari coegit. Vnde hoc totum ductum et conflatum mendacium est? Roscius est videlicet homo callidus et versutus. Hoc initio cogitare coepit: 'quoniam Fannius a me petit HS iccc, petam a C. Cluvio, equite , ornatissimo homine, ut mea causa mentiatur, dicat decisionem factam esse quae facta non est, HS ccciccc a Flavio data esse Fannio quae data non sunt.' Est hoc principium improbi animi, miseri ingeni, nullius consili.
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traduzione
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48 Su, parla: se puoi, se le circostanze e la causa te lo consentono, dillo, adesso, che Cluvio ha mentito! Cluvio, quindi, avrebbe mentito? Ah, deve essere proprio la verit? in persona che mi ha tenuto per un braccio, costringendomi per un attimo a prender fiato e a darmi una calmata! Come si spiegherebbe, dunque, questa bugia? Quale sarebbe la sua origine? Dovremmo supporre che Roscio sia un tipo astuto, sempre pronto a tirarsi fuori dai guai. All'inizio di tutta questa storia si sarebbe fatto un piano ben preciso in testa: ?Visto che Fannio esige da me cinquantamila sesterzi, chieder? a Caio Cluvio, cavaliere romano di tutto rispetto, di non essere sincero nel corso del processo intentatomi e di raccontare che si ? stretto un accordo, quando un accordo non c'? mai stato, e che Flavio ha dato a Fannio centomila sesterzi, anche se le cose non sono andate per questo verso?. Ma cos? pu? ragionare uno che ha l'animo perverso, un povero di spirito, senza un minimo di cervello.
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