Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
Difesa di Roscio, 52
|
|
originale
|
|
[52] 'Petisse,' inquit, 'suam partem Roscium a Flavio confiteor, vacuam et integram reliquisse Fanni concedo; sed, quod sibi exegit, id commune societatis factum esse contendo.' Quo nihil captiosius neque indignius potest dici. Quaero enim potueritne Roscius ex societate suam partem petere necne. Si non potuit, quem ad modum abstulit? si potuit, quem ad modum non sibi exegit? nam quod sibi petitur, certe alteri non exigitur.
|
|
traduzione
|
|
52 Sentiamo cosa ha da dire: ?Ammetto che Roscio ha chiesto a Flavio solo la sua parte e sono anche disposto ad aggiungere che non ha allungato le mani su quella di Fannio, ma l'ha lasciata intatta; sono, per?, pi? che convinto che quanto pretese ed ottenne, divent? automaticamente patrimonio comune alla societ??. Rispetto ad un'affermazione del genere non si pu? essere pi? pignoli o semplicemente pi? disonesti. ? per questo che mi domando se Roscio ebbe o meno la facolt? di reclamare la sua parte in base agli accordi presi con la societ?. Poniamo l'ipotesi che questa facolt? non ce l'avesse: come avrebbe fatto, allora, a portarsi via quei soldi? In caso contrario, invece, come avrebbe potuto non riscuotere per s?? Se, infatti, uno avanza una richiesta di denaro nel suo interesse, non lo fa certo per conto di un altro.
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|