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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Roscio, 56
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originale
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[56] Quem ad modum suam partem Roscius suo nomine condonare potuit Flavio, ut eam tu non peteres, sic, cum exegit suam partem et tibi integram petitionem reliquit, tecum partiri non debet, nisi forte tu perverso more quod huius est ab alio extorquere non potes, huic eripere potes. Perstat in sententia Saturius, quodcumque sibi petat socius, id societatis fieri. Quod si ita est, qua, malum, stultitia fuit Roscius, qui ex iuris peritorum consilio et auctoritate restipularetur a Fannio diligenter ut eius quod exegisset a Flavio dimidiam partem sibi dissolveret, si quidem sine cautione et repromissione nihilo minus id Fannius societati, hoc est Roscio, debebat? * * * * * * * * *
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traduzione
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56 Roscio avrebbe potuto condonare a Flavio per suo conto la parte di debito che gli era dovuta, per evitare cos? che tu avanzassi delle pretese; allo stesso modo, visto che ha trattato solo per la sua parte e ha lasciato intatta la tua, non ha proprio niente da spartire con te, a meno che tu non riesca a dimostrare, con chiss? quale assurdo ragionamento, di potergli tranquillamente estorcere il denaro che non sei riuscito ad ottenere da altri. Saturio, intanto, rimane sulla sua posizione: qualunque sia la richiesta avanzata dal socio, ? sempre a nome della societ?. Se le cose stanno cos?, Roscio fu davvero tanto stupido, maledizione, da stipulare puntualmente con Fannio - ed erano presenti autorevolissimi giureconsulti - che gli venisse versata l'esatta met? di quanto avesse riscosso da Flavio? Ma non si ? appena detto che Fannio, senza bisogno di garanzie o promesse, sarebbe stato comunque debitore nei confronti della societ?, vale a dire di Roscio?
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