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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Pro rege Deiotaro, 7
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originale
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7. Quae quoniam angustiora parietes faciunt actioque maximae causae debilitatur loco, tuum est, Caesar, qui pro multis saepe dixisti, quid mihi nunc animi sit, ad te ipsum referre, quo facilius cum aequitas tua tum audiendi diligentia minuat hanc perturbationem meam. Sed ante quam de accusatione ipsa dico, de accusatorum spe pauca dicam; qui cum videantur nec ingenio nec usu atque exercitatione rerum valere, tamen ad hanc causam non sine aliqua spe et cogitatione venerunt.
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traduzione
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7 Ma poich? le pareti di una casa tolgono respiro a questi argomenti e la difesa della causa pi? grave viene condizionata dal luogo, spetta a te, Cesare, che hai difeso pi? volte molte persone giudicare da te stesso quale sia il mio stato d'animo, affinch? la tua equanimit? da un lato e la tua attenzione all'ascolto dall'altra compensino questo mio turbamento. Ma prima di parlare dell'accusa vera e propria, dir? qualche parola sulla speranza degli accusatori: costoro, anche se non sembrano dotati n? di capacit? n? di profonda esperienza, tuttavia si sono presentati a questo processo non senza qualche speranza e qualche calcolo.
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