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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Pro rege Deiotaro, 35
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originale
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35. Nihil a me arbitror praeteritum, sed aliquid ad extremum causae reservatum. Id autem aliquid est, te ut plane Deiotaro reconciliet oratio mea. Non enim iam metuo ne tu illi suscenseas; illud vereor ne tibi illum suscensere aliquid suspicere: quod abest longissime, mihi crede, Caesar. Quid enim retineat per te meminit, non quid amiserit; neque se a te multatum arbitratur, sed, cum existimares multis tibi multa esse tribuenda, quo minus a se, qui in altera parte fuisset, ea sumeres non recusavit.
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traduzione
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35 Non ho tralasciato nulla, credo, ma un argomento l'ho lasciato per l'ultima parte della causa: che cio? la mia orazione ti faccia completamente riconciliare con Deiotaro. Non ho infatti paura che tu nutra risentimento contro di lui: temo questo, che tu sospetti che ne nutra lui verso di te, il che ? ben lontano dall'essere vero, credimi, Cesare. In effetti egli ha in mente quello che conserva per grazia tua, non quello che ha perso, e non ritiene di esser stato punito da te, anzi, dal momento che pensavi di dovere molta riconoscenza a molte persone, non si oppose a che tu lo privassi di quei beni, visto che aveva combattuto dall'altra parte.
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