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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Ligario , 7
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originale
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[7] Suspecto bello, Caesar, gesto etiam ex parte magna, nulla ui coactus, iudicio ac uoluntate ad ea arma profectus sum quae erant sumpta contra te. Apud quem igitur hoc dico? Nempe apud eum qui, cum hoc sciret, tamen me ante quam uidit rei publicae reddidit, qui ad me ex Aegypto litteras misit ut essem idem qui fuissem, qui me, cum ipse imperator in toto imperio populi Romani unus esset, esse alterum passus est, a quo hoc ipso C. Pansa mihi hunc nuntium perferente concessos fascis laureatos tenui, quoad tenendos putaui, qui mihi tum denique salutem se putauit dare, si eam nullis spoliatam ornamentis dedisset.
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traduzione
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7. All'inizio delle ostilit?, o Cesare, anzi quando la guerra era stata gi? in gran parte combattuta, senza cedere ad alcuna costrizione ma seguendo il mio giudizio e il mio volere, sono partito per raggiungere quelle armi che erano state impugnate contro di te. Davanti a chi, dunque, faccio io questa affermazione? Proprio davanti a colui che, pur a conoscenza di tutto ci?, tuttavia, prima ancora di vedermi, mi restitu? alla patria; colui che dall'Egitto mi indirizz? una lettera affinch? rimanessi quello stesso che ero stato; colui che, essendo proprio lui il solo imperator di tutto il dominio di Roma, consent? che ce ne fosse un a1tro; colui per concessione del quale conservai, finch? ritenni di doverli conservare, i fasci laureati che m'erano stati conferiti, avendomene portato l'annunzio proprio il qui presente Gaio Pansa; colui, infine, che allora credette di darmi la salvezza, qualora avesse potuto darmela, non privata da nessun onore.
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