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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Ligario , 13
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originale
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[13] Itaque certo scio uos non petere sanguinem. Sed parum adtenditis. Res enim eo spectat ut ea poena in qua adhuc Q. Ligarius sit non uideamini esse contenti. Quae est igitur alia praeter mortem? Si enim est in exsilio, sicuti est, quid amplius postulatis? An ne ignoscatur? Hoc uero multo acerbius multoque durius. Quodne nos [domi] petimus precibus ac lacrimis, strati ad pedes, non tam nostrae causae fidentes quam huius humanitati, id ne impetremus pugnabis et in nostrum fletum irrumpes et nos iacentis ad pedes supplicum uoce prohibebis?
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traduzione
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13. Perci? so bene che voi non chiedete spargimento di sangue, ma siete poco avveduti. Giacch? l'impostazione [del processo] mira a dare l'impressione che voi non siate contenti della pena in cui Quinto Ligario ancora si trova. Quale altra pena, dunque, ci pu? essere se non la morte? Se ? in esilio, cosa volete di pi?? Che gli si neghi il perdono? Ma questo ? molto pi? aspro e pi? duro. Quello che noi invochiamo con suppliche e lacrime, prostrati ai piedi [di Cesare], fiduciosi non tanto nella [bont? della] nostra causa quanto nella sua generosit?, tu ti opporrai a che noi lo otteniamo, e farai di tutto per impedirci di piangere e di supplicare giacendo ai suoi piedi?
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