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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Ligario , 29
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originale
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[29] Haec ego non dicerem, Tubero, si aut uos constantiae uestrae aut Caesarem benefici sui paeniteret. Nunc quaero utrum uestras iniurias an rei publicae persequamini? Si rei publicae, quid de uestra in illa causa perseuerantia respondebitis? Si uestras, uidete ne erretis qui Caesarem uestris inimicis iratum fore putetis, cum ignouerit suis. Itaque num tibi uideor in causa Ligari esse occupatus, num de eius facto dicere? Quidquid dixi, ad unam summam referri uolo uel humanitatis uel clementiae uel misericordiae tuae
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traduzione
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29. Non parlerei cos?, o Tuberone, se o voi vi pentiste della vostra coerenza o Cesare della sua generosit?. Ora io chiedo se intendete vendicare le offese recate a voi o allo Stato. Se allo Stato, che giustificazione darete della vostra ostinata fedelt? a quella causa? Se a voi, fate attenzione di non sbagliare ritenendo Cesare adirato contro i vostri avversari, mentre egli ha perdonato ai suoi. Orbene, ti sembra, o Cesare, che io sia preoccupato della causa di Ligario e che io discuta della sua condotta? Quanto ho detto intendo che si riconduca ad un punto solo, alla tua umanit?, alla tua clemenza, alla tua generosit
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