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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Ligario , 38
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originale
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[38] Homines enim ad deos nulla re propius accedunt quam salutem hominibus dando. Nihil habet nec fortuna tua maius quam ut possis, nec natura melius quam ut uelis seruare quam plurimos. Longiorem orationem causa forsitan postulet, tua certe natura breuiorem. Quare cum utilius esse arbitrer te ipsum quam aut me aut quemquam loqui tecum, finem iam faciam; tantum te admonebo, si illi absenti salutem dederis, praesentibus te his daturum.
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traduzione
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38. Giacch? l'uomo con nessun'azione s'accosta di pi? alla divinit? che procurando la salvezza di un altro uomo. Il dono pi? grande della tua fortuna ? che tu puoi dare salvezza al maggior numero di persone, il pregio pi? bello della tua natura ? che tu lo vuoi. La causa richiederebbe forse un discorso pi? lungo, la tua natura certamente uno pi? breve. S? che ritenendo pi? utile il colloquio tuo con te stesso che o il mio o di chiunque altro, ormai porr? fine al mio dire: ti ricorder? solo che, concedendo la salvezza a quello assente, la concederai a questi presenti .
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