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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Marcello , 13
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originale
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13. Atque hoc C. Caesaris iudicium, patres conscripti, quam late pateat attendite. Omnes enim, qui ad illa arma fato sumus nescio quo rei publicaemisero funestoque compulsi, etsi aliqua culpa tenemur erroris humani, scelerecerte liberati sumus. Nam cum M. Marcellum deprecantibus vobis rei publicaeconservavit, me et mihi et item rei publicae, nullo deprecante, reliquosamplissimos viros et sibi ipsos et patriae reddidit: quorum et frequentiam etdignitatem hoc ipso in consessu videtis. Non ille hostis induxit in curiam,sed iudicavit a plerisque ignoratione potius et falso atque inani metu quamcupiditate aut crudelitate bellum esse susceptum.
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traduzione
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13 E considerate, o senatori, le numerose conseguenze di questa decisione di C. Cesare. Infatti noi tutti che a quella guerra siamo stati spinti da non so quale destino infelice e avverso per la repubblica, anche se ci riconosciamo colpevoli di un errore umano, siamo stati almeno prosciolti dall'accusa di tradimento. Quando infatti egli ha restituito M. Marcello alla repubblica grazie alla vostra intercessione, quando ha restituito me a me stesso e alla repubblica senza l'intercessione di nessuno e quando ha ridato gli altri uomini facoltosi a loro stessi e alla patria (li potete vedere, numerosi e autorevoli, proprio in questo consesso), non ha ammesso nella curia dei nemici, ma ha giudicato che la maggioranza aveva intrapreso la guerra contro di lui per ignoranza e per un timore falso e infondato, non per ambizione o per crudelt
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