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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Contro Vatinio , 1
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originale
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[1] si tantum modo, Vatini, quid indignitas postularet spectare voluissem, fecissem id quod his vehementer placebat, ut te, cuius testimonium propter turpitudinem vitae sordisque domesticas nullius momenti putaretur, tacitus dimitterem; nemo enim horum aut ita te refutandum ut gravem adversarium aut ita rogandum ut religiosum testem arbitrabatur. sed fui paulo ante intemperantior fortasse quam debui; odio enim tui, in quo etsi omnis propter tuum in me scelus superare debeo, tamen ab omnibus paene vincor, sic sum incitatus ut, cum te non minus contemnerem quam odissem, tamen vexatum potius quam despectum vellem dimittere. qua re ne tibi hunc honorem a me haberi forte mirere,
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traduzione
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1 Se io avessi esclusivamente considerato, Vatinio, il tuo modo di essere tanto spregevole, avrei fatto una cosa che avrebbe mandato in visibilio tutti i presenti: ti avrei lasciato andare senza una parola, te e le tue testimonianze che non valgono niente, inficiate, quali sono, da una vita sporca e sregolata; tra il pubblico, infatti, non ci sarebbe stato nessuno disposto a credere che tu meritassi di venire confutato come un pericoloso avversario o interrogato come il pi? attendibile dei testi. O forse poco fa non ce l'ho proprio fatta a trattenermi e probabilmente ho anche esagerato; ma io ti odio, Vatinio, e non sono il solo: quanto a sentimenti ostili nei tuoi confronti dovrei battere tutti, perch? contro di me hai agito da delinquente, eppure sono tra i tuoi detrattori pi? tiepidi, quasi tutti ti odiano pi? di me. E cos?, visto che in me il disprezzo ? pari all'odio, non mi ? piaciuta l'idea di vederti andar via tra i fischi e le minacce, senza averti dato una bella lezione.
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