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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Contro Vatinio , 2
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originale
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[2] quod interrogem quem nemo congressu, nemo aditu, nemo suffragio, nemo civitate, nemo luce dignum putet, nulla me causa impulisset nisi ut ferocitatem istam tuam comprimerem et audaciam frangerem et loquacitatem paucis meis interrogationibus inretitam retardarem. etenim debuisti, Vatini, etiam si falso venisses in suspicionem P. Sestio, tamen mihi ignoscere, si in tanto hominis de me optime meriti periculo et tempori eius et voluntati parere voluissem.
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traduzione
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2 Perci? non ti stupire che io ti conceda l'onore di interrogarti, abbassandomi al livello di chi nessuno reputa degno di un po' di compagnia, di due parole dette in confidenza, del diritto di voto e di cittadinanza, della luce stessa del sole: non l'avrei mai fatto, niente e nessuno sarebbe riuscito a convincermi se non mi fossi imposto di soffocare questa tua arroganza e di spezzare la tua sfrontatezza, arginando la fiumana delle tue parole con poche mie domande. Ora poniamo il caso che Publio Sestio abbia a torto sospettato di te: tu, per?, Vatinio, non puoi assolutamente prendertela con me se in una circostanza tanto critica per un uomo che si ? sempre comportato pi? che bene con me, io ho voluto mettermi in gioco, assecondando il suo volere e cedendo alla difficolt? del momento.
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