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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Contro Vatinio , 4
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originale
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[4] nimium es vehemens feroxque natura: non putas fas esse verbum ex ore exire cuiusquam quod non iucundum et honorificum ad auris tuas accidat. venisti iratus omnibus; quod ego, simul ac te aspexi, prius quam loqui coepisti, cum ante Gellius, nutricula seditiosorum omnium, testimonium diceret, sensi atque providi. repente enim te tamquam serpens e latibulis oculis eminentibus, inflato collo, tumidis cervicibus intulisti, ut mihi renovatus ille tuus in to . . .
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traduzione
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4 Sei troppo violento, troppo arrogante: tu non credi che si possano pronunciare parole sul tuo conto che giungano sgradite e disdicevoli alle tue orecchie. Sei entrato in questa aula in collera con il mondo intero, me ne sono accorto subito, non appena ti ho guardato, anzi avevo quasi previsto una reazione del genere, prima ancora che tu iniziassi a parlare: in quel momento, infatti, stava testimoniando Gellio, balia di tutti i faziosi. Ecco che all'improvviso sei strisciato dentro tu, tale quale un serpente che sbuca dal suo nascondiglio: gli occhi fuori dalle orbite, il collo gonfio dalla rabbia, la nuca tumefatta, tanto che mi [? sembrato] rinnovarsi quel tuo [...]
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