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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Contro Vatinio , 16
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originale
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[16] sic enim ex te quaero. tribunus plebis fuisti,?seiunge te a consule: conlegas habuisti viros fortis novem. ex iis tres erant quos tu cotidie sciebas servare de caelo, quos inridebas, quos privatos esse dicebas; de quibus duos praetextatos sedentis vides,?te aediliciam praetextam togam, quam frustra confeceras, vendidisse!?tertium scis ex illo obsesso atque adflicto tribunatu consularem auctoritatem hominem esse adulescentem consecutum. reliqui sex fuerunt, e quibus partim plane tecum sentiebant, partim medium quendam cursum tenebant: omnes habuerunt leges promulgatas, in iis multas meus necessarius, etiam de mea sententia, C. Cosconius, iudex noster, quem tu dirumperis cum aedilicium vides.
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traduzione
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16 Aspetto da te una risposta. Sei stato tribuno della plebe - tienti lontano dal console -: come colleghi hai avuto nove uomini in gamba. Tra loro ce n'erano tre incaricati di scrutare ogni giorno il cielo per trarne auspici: tu lo sapevi e li deridevi, dicendo che erano solo dei privati cittadini. Due di questi li vedi ora seduti con tanto di toga pretesta, quella stessa che ti eri fatto confezionare invano per la carica di edile e che poi sei stato costretto a vendere; quanto al terzo, sei certo al corrente che, dopo un burrascoso e tormentato anno in veste di tribuno, ha ottenuto, bench? molto giovane, il credito di cui gode un ex console. Dei rimanenti sei alcuni la pensavano esattamente come te, altri mantenevano una via di mezzo: ma tutti ebbero la soddisfazione di vedere pubblicate le loro proposte di legge, soprattutto un mio amico, Caio Cosconio, qui presente in veste di giudice, che dovette il suo successo anche alla mia approvazione; ? per lui che ti rodi il fegato quando ripensi alla sua elezione a edile.
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