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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De fato, 8
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originale
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[8] Quid enim loci natura adferre potest, ut in porticu Pompeii potius quam in campo ambulemus? tecum quam cum alio? Idibus potius quam Kalendis? Ut igitur ad quasdam res natura loci pertinet aliquid, ad quasdam autem nihil, sic astrorum adfectio valeat, si vis, ad quasdam res, ad omnis certe non valebit. At enim, quoniam in naturis hominum dissimilitudines sunt, ut alios dulcia, alios subamara delectent, alii libidinosi, alii iracundi aut crudeles aut superbi sint, alii a talibus vitiis abhorreant,--quoniam igitur, inquit, tantum natura a natura distat, quid mirum est has dissimilitudines ex differentibus causis esse factas?
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traduzione
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8 Distingui ulteriormente: quale influsso pu? avere la natura del luogo, se passeggio nel Portico di Pompeo piuttosto che nel Campo Marzio? In tua compagnia anzich? con un altro? Alle idi piuttosto che alle calende? Quindi, come la natura del luogo ha una qualche incidenza per certi aspetti, ma nessuna per altri, cos? l'influsso degli astri pu? aver valore, se vuoi, in alcuni casi, ma certamente non in tutti. Ed ? ovvio, perch? nell'indole degli uomini ci sono differenze, tant'? vero che agli uni piace il dolce, ad altri un pizzico d'amaro, alcuni sono schiavi della passione, altri iracondi o crudeli o superbi, ma ci sono persone che rifuggono da difetti del genere: considerando dunque, afferma Crisippo, che tanto dista un'indole dall'altra, ci sarebbe forse da stupirsi, se queste differenze fossero provocate da cause diverse?
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