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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De fato, 38
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originale
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[38] O admirabilem licentiam et miserabilem inscientiam disserendi! Si enim aliquid in eloquendo nec verum nec falsum est, certe id verum non est; quod autem verum non est, qui potest non falsum esse? aut, quod falsum non est, qui potest non verum esse? tenebitur igitur id, quod a Chrysippo defenditur, omnem enuntiationem aut veram aut falsam esse; ratio ipsa coget et ex aeternitate quaedam esse vera, et ea non esse nexa causis aeternis et a fati necessitate esse libera.
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traduzione
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38 Ma che straordinario arbitrio e che miserevole ignoranza dell'arte dialettica! Se nell'espressione qualcosa non ? n? vero n? falso, risulta senz'altro non vero; ci? che non ? vero, poi, in che modo potrebbe non essere falso? Oppure, ci? che non ? falso, in che modo potrebbe non essere vero? Ci si atterr?, insomma, alla tesi difesa da Crisippo, ovvero che ogni affermazione ? o vera o falsa; la logica stessa ci costringer? ad ammettere, inoltre, che alcune cose sono vere dall'eternit?, non vincolate a cause eterne e libere dalla necessit? del fato.
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