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autore
brano
 
Cicerone
Difesa di Coelio , 35
 
originale
 
35. Sed quid ego, iudices, ita gravem personam induxi, ut verear, ne se idem Appius repente convertat et Caelium incipiat accusare illa sua gravitate censoria? Sed videro hoc posterius, atque ita, iudices, ut vel severissimis disceptatoribus M. Caeli vitam me probaturum esse confidam. Tu vero, mulier, (iam enim ipse tecum nulla persona introducta loquor) si ea, quae facis, quae dicis, quae insimulas, quae moliris, quae arguis, probare cogitas, rationem tantae familiaritatis, tantae consuetudinis, tantae coniunctionis reddas atque exponas necesse est. Accusatores quidem libidines, amores, adulteria, Baias, actas, convivia, comissationes, cantus, symphonias, navigia iactant, idemque significant nihil se te invita dicere. Quae tu quoniam mente nescio qua effrenata atque praecipiti in forum deferri iudiciumque voluisti, aut diluas oportet ac falsa esse doceas aut nihil neque crimini tuo neque testimonio credendum esse fateare.
 
traduzione
 
35. Ma perch?, o giudici, ho io chiamato alla ribalta un personaggio di tanta austerit?, da farmi quasi temere di vederlo improvvisamente voltarsi verso di noi, e farsi lui stesso nella sua gravit? censoria, accusatore di Celio?... Ma questo lo vedremo pi? tardi: e avverr?, ne son certo, che la vita di Celio ne uscir? integra anche al giudizio dei pi? severi esaminatori. Ma tu, o donna - ecco, ora ti parlo senza nessun intermediario, - se ti proponi di giustificare ci? che stai facendo, e dicendo, e inventando, e macchinando, e imputando, tu dovrai per prima cosa dar ragione e rendere conto di quella tua estrema familiarit? e intrinsechezza e intimit? con Celio. Gli accusatori hanno costantemente sulla bocca i piaceri, gli amori, gli adulteri, e Baja e le spiagge, e i conviti, le gozzoviglie, i canti, i concerti, le gite in barca (e non pare che dican nulla che sia contro la tua volont?). Ma poich? tu hai voluto, per non so quale improvvisa demenza, rovesciare tutta questa roba nel foro e in giudizio, di qui non sfuggi: o la sconfessi e smentisci; o dovrai riconoscerti indegna d'esser creduta, come accusatrice e come testimone.
 

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