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autore
brano
 
Cesare
De bello gallico VI,18
 
originale
 
[18] Galli se omnes ab Dite patre prognatos praedicant idque ab druidibus proditum dicunt. Ob eam causam spatia omnis temporis non numero dierum sed noctium finiunt; dies natales et mensum et annorum initia sic observant ut noctem dies subsequatur. In reliquis vitae institutis hoc fere ab reliquis differunt, quod suos liberos, nisi cum adoleverunt, ut munus militiae sustinere possint, palam ad se adire non patiuntur filiumque puerili aetate in publico in conspectu patris adsistere turpe ducunt.
 
traduzione
 
I Galli affermano di discendere tutti dal padre Dite e dicono che siano i druidi a tramandarlo. Per tale motivo calcolano il tempo non sulla base dei giorni, ma delle notti. E anche i compleanni e i primi giorni del mese e dell'anno li osservano a partire dalla notte fino al giorno successivo. Per quanto riguarda gli altri usi quotidiani differiscono dai rimanenti popoli quasi solo per il seguente aspetto: non permettono che i figli li avvicinino davanti a tutti, se non quando, cresciuti, sono ormai in grado di prestare servizio militare, e considerano una vergogna che un figlio, in giovane et?, si presenti davanti al padre in pubblico.
 

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