17. Quid ita? quia non alio facinore clari homines, alio obscuri necantur. Intersit inter vitae dignitatem summorurn atque infimorum: mors quidem inlata per scelus isdem et poenis teneatur et legibus. Nisi forte magis erit parricida, si qui consularem patrem quam si quis humilem necarit: aut eo mors atrocior erit P. Clodi, quod is in monumentis maiorum suorum sit interfectus--hoc enim ab istis saepe dicitur; proinde quasi Appius ille Caecus viam muniverit, non qua populus uteretur, sed ubi impune sui posteri latrocinarentur!
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17 E perch? mai? Perch? nessuna differenza intercorre tra la morte di un nobile e quella di un comune cittadino. ? evidente che, finch? si ? vivi, la condizione di chi ha potere e di chi non ne ha non ? la stessa: per?, quando c'? di mezzo un delitto, ? giusto che lo si sottoponga alle medesime leggi e, di conseguenza, alle medesime pene. A meno che voi non vogliate considerare un po' pi? assassino chi ha ucciso un padre ex console rispetto a chi ha tolto la vita a un padre oscuro! Oppure, come qualcuno afferma con insistenza, riteniate la morte di Clodio pi? atroce perch? avvenuta lungo la via Appia, che ? la testimonianza dell'operato dei suoi antenati. Come se l'ideatore della strada, il famoso Appio Claudio Cieco, la avesse costruita non pensando all'utilit? pubblica, ma perch? i suoi discendenti vi potessero tendere agguati impunemente!
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