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Progetto
Ovidio - database
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brano
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Cicerone
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Difesa di Milone, 30
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originale
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30. Haec, sicuti eui, ita gesta sunt, iudices. Insidiator superatus est, vi victa vis, vel potius oppressa virtute audacia est. Nihil dico quid res publica consecuta sit, nihil quid vos, nihil quid omnes boni : nihil sane id prosit Miloni, qui hoc fato natus est, ut ne se quidem servare potuerit, quin una rem publicam vosque servaret. Si id iure fieri non potuit, nihil habeo quod defendam. Sin hoc et ratio doctis, et necessitas barbaris, et mos gentibus, et feris etiam beluis natura ipsa praescripsit,--ut omnem semper vim, quacumque ope possent, a corpore, a capite, a vita sua propulsarent,--non potestis hoc facinus improbum iudicare, quin simul iudicetis omnibus, qui in latrones inciderint, aut illorum telis aut vestris sententiis esse pereundum.
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traduzione
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30 Le cose sono andate cos? come le ho raccontate, giudici: chi ha teso insidie fu sconfitto, la violenza fu vinta dalla violenza, o meglio un atto oltraggioso fu schiacciato da uno di valore. Non dico nulla sui vantaggi che ne ricav? la repubblica, nulla sui vostri e su quelli degli onesti cittadini. A Milone non ha giovato; egli nacque con questo destino: non poter salvare la sua vita senza salvare al tempo stesso voi e la repubblica. Se ci? non pot? accadere secondo la legge, ? inutile che io lo difenda. Se invece la ragione agli uomini colti, la necessit? ai barbari, la consuetudine agli uomini civili, l'istinto agli animali, prescrissero di respingere con qualunque mezzo la violenza dal loro corpo, dalla loro testa, dalla loro vita, non potete giudicare criminoso il fatto in questione, senza al tempo stesso decretare morte certa, o di mano dell'aggressore o con verdetto vostro, per tutti quelli che si siano imbattuti in un malintenzionato.
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