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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Milone, 35
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originale
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35. 'At valuit odium, fecit iratus, fecit inimicus, fuit ultor iniuriae, poenitor doloris sui.' Quid? si haec non dico maiora fuerunt in Clodio quam in Milone, sed in illo maxima, nulla in hoc? quid voltis amplius? Quid enim odisset Clodium Milo, segetem ac materiem suae gloriae, praeter hoc civile odium, quo omnis improbos odimus? Ille erat ut odisset, primum defensorem salutis meae, deinde vexatorem furoris, domitorem armorum suorum, postremo etiam accusatorem suum: reus enim Milonis lege Plotia fuit Clodius, quoad vixit. Quo tandem animo hoc tyrannum illum tulisse creditis? quantum odium illius, et in homine iniusto quam etiam iustum fuisse?
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traduzione
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35 ?Ma fu l'odio a prendere il sopravvento, ag? in preda all'ira, si comport? da nemico, vendic? i torti, sfog? il proprio risentimento?. E allora? Se questi sentimenti furono, non dico pi? vivi in Clodio che in Milone, ma fortissimi nell'uno e completamente assenti nell'altro, cosa volete ancora? Perch? mai Milone avrebbe dovuto avere avversione per Clodio, nutrimento e mezzo della sua gloria, se non a causa di quell'odio civile che ci spinge a odiare tutti i malvagi? Clodio s? che aveva motivi per detestarlo: innanzitutto era stato difensore della mia salvezza, poi persecutore della sua furia, vincitore di scontri armati, infine, anche suo accusatore; infatti, per tutto il tempo che visse, Clodio fu accusato da Milone secondo la legge Plauzia. Con quale animo pensate che abbia sopportato tutto ci? quel despota? Quanto odio - odio giustificato, dal punto di vista di un uomo ingiusto - credete che avesse maturato?
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