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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Milone, 37
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originale
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37. Vidi enim, vidi hunc ipsum Q. Hortensium, lumen et ornamentum rei publicae, paene interfici servorum manu, cum mihi adesset: qua in turba C. Vibienus senator, vir optimus, cum hoc cum esset una, ita est mulcatus, ut vitam amiserit. Itaque quando illius postea sica illa, quam a Catilina acceperat, conquievit? Haec intentata nobis est; huic ego vos obici pro me non sum passus; haec insidiata Pompeio est; haec istam Appiam, monimentum sui nominis, nece Papiri cruentavit; haec eadem longo intervallo conversa rursus est in me: nuper quidem, ut scitis, me ad regiam paene confecit.
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traduzione
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37 Io ho visto, ho visto davanti a me Quinto Ortensio qui presente, faro e onore dello stato, che a momenti veniva trucidato da una schiera di servi, perch? prendeva le mie parti; in quella confusione il senatore Caio Vibieno, ottimo uomo, dato che si trovava con lui fu conciato talmente male che mor?. Quando dunque, dopo di allora si ripos? quel suo pugnale, che aveva ereditato da Catilina? Contro di me fu puntato, - ma non ho permesso che veniste coinvolti voi al posto mio -, fu rivolto contro Pompeo, macchi? di sangue con la strage di Papirio questa famosa via Appia, ricordo del nome di Clodio, infine, dopo un lungo intervallo di tempo, fu di nuovo puntato contro la mia persona; recentemente quasi mi uccise, come sapete, nei pressi della reggia.
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