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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cesare
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De bello gallico VI,21
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originale
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[21] Germani multum ab hac consuetudine differunt. Nam neque druides habent, qui rebus divinis praesint, neque sacrificiis student. Deorum numero eos solos ducunt, quos cernunt et quorum aperte opibus iuvantur, Solem et Vulcanum et Lunam, reliquos ne fama quidem acceperunt. Vita omnis in venationibus atque in studiis rei militaris consistit: ab parvulis labori ac duritiae student. Qui diutissime impuberes permanserunt, maximam inter suos ferunt laudem: hoc ali staturam, ali vires nervosque confirmari putant. Intra annum vero vicesimum feminae notitiam habuisse in turpissimis habent rebus; cuius rei nulla est occultatio, quod et promiscue in fluminibus perluuntur et pellibus aut parvis renonum tegimentis utuntur magna corporis parte nuda.
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traduzione
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I Germani hanno consuetudini molto diverse. Infatti, non hanno druidi che presiedano alle cerimonie religiose, n? si occupano di sacrifici. Considerano d?i solo quelli che vedono e dal cui aiuto traggono giovamento palese: il Sole, Vulcano, la Luna. Degli altri d?i non hanno neanche sentito parlare. Passano tutta la vita tra cacce e addestramento alla guerra: fin dall'infanzia si abituano alla fatica e alla vita dura. Quanto pi? a lungo un giovane rimane casto, tanto pi? riceve le lodi della sua gente: ritengono che ci? aumenti la statura, accresca la robustezza fisica e il vigore. E stimano tra le cose pi? vergognose aver rapporti intimi con una donna prima dei vent'anni; ma il sesso non viene nascosto, in quanto maschi e femmine si lavano insieme nei fiumi, indossano pelli o giubbotti di pelliccia che lasciano scoperta gran parte del corpo.
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