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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Milone, 45
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originale
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45. Quem ad modum igitur eum dies non fefellit? Dixi equidem modo. Dictatoris Lanuvini stata sacrificia nosse negoti nihil erat. Vidit necesse esse Miloni proficisci Lanuvium illo ipso quo est profectus die. Itaque antevertit. At quo die? Quo, ut ante dixi, fuit insanissima contio ab ipsius mercenario tribuno plebis concitata: quem them ille, quam contionem, quos clamores, nisi ad cogitatum facinus approperaret, numquam reliquisset. Ergo illi ne causa quidem itineris, etiam causa manendi: Miloni manendi nulla [facultas], exeundi non causa solum, sed etiam necessitas fuit. Quid? si, ut ille scivit Milonem fore eo die in via, sic Clodium Milo ne suspicari quidem potuit?
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traduzione
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45 Come mai, dunque, non sbagli? il giorno? L'ho gi? spiegato poco fa. Non era affatto difficile conoscere i giorni stabiliti per i sacrifici del dittatore di Lanuvio. Si rese conto che Milone doveva partire per Lanuvio proprio in quella data in cui se ne and?, e cos? lo precedette. E che giorno era? Proprio quello, come ho detto prima, in cui si svolse un'assemblea popolare tra le pi? turbolente, agitata da un tribuno della plebe, pagato da Clodio; e quel giorno Clodio, se non avesse avuto fretta di portare a termine il suo piano, calcolato nei particolari, non avrebbe mai lasciato quella riunione e quei clamori. Egli non ebbe un motivo per andare, ebbe, anzi, un motivo per rimanere; Milone, invece, non ebbe alcuna possibilit? di restare: non solo aveva un motivo, addirittura era obbligato a lasciare la citt?. E che direste se io vi convincessi che, come Clodio sapeva che quel giorno Milone sarebbe passato per quella via, cos? Milone non poteva proprio sospettarlo?
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