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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Milone, 49
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originale
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49. Age, sit ita factum. Quae causa cur Romam properaret? cur in noctem se coniceret? Ecquid adferebat festinationis, quod heres erat? Primum, erat nihil cur properato opus esset: deinde, si quid esset, quid tandem erat quod ea nocte consequi posset, amitteret autem si postridie Romam mane venisset? Atque ut illi nocturnus ad urbem adventus vitandus potius quam expetendus fuit, sic Miloni, cum insidiator esset, si illum ad urbem nocte accessurum sciebat, subsidendum atque exspectandum fuit.
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traduzione
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49 D'accordo, ammettiamo pure che le cose siano andate cos?: per quale motivo, per?, si affrett? a tornare a Roma, perch? si avventur? per la strada in piena notte? Quale causa poteva addurre per la sua fretta? Il fatto che fosse un erede? Innanzitutto, non c'era motivo che rendesse necessaria tanta fretta; inoltre, se ce ne fosse stato uno, cosa vi era, insomma, che egli potesse guadagnare in quella notte e che potesse perdere, se fosse giunto a Roma la mattina del giorno dopo? E come Clodio, invece di tentare quel viaggio, avrebbe dovuto evitare di arrivare di notte in citt?, cos? Milone, ammesso che volesse tendere un agguato, se sapeva che Clodio stava per arrivare in citt? di notte, avrebbe dovuto appostarsi e aspettare. Lo avrebbe ucciso di notte. Chiunque gli avrebbe creduto, se avesse negato. Lo avrebbe ucciso in un luogo pericoloso e pieno di briganti.
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