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Progetto
Ovidio - database
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autore
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Cicerone
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Difesa di Milone, 61
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originale
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61. Quod si nondum satis cernitis, cum res ipsa tot tam claris argumentis signisque luceat, pura mente atque integra Milonem, nullo scelere imbutum, nullo metu perterritum, nulla conscientia exanimatum, Romam revertisse, recordamini (per deos immortalis!) quae fuerit celeritas reditus eius, qui ingressus in forum ardente curia, quae magnitudo animi, qui voltus, quae oratio. Neque vero se populo solum, sed etiam senatui commisit; neque senatui modo, sed etiam publicis praesidiis et armis; neque his tantum, verum etiam eius potestati, cui senatus totam rem publicam, omnem Italiae pubem, cuncta populi Romani arma commiserat: cui numquam se hic profecto tradidisset, nisi causae suae confideret, praesertim omnia audienti, magna metuenti, multa suspicanti, non nulla credenti. Magna vis est conscientiae, iudices, et magna in utramque partem, ut neque timeant qui nihil commiserint, et poenam semper ante oculos versari putent qui peccarint.
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traduzione
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61 Se non vedete ancora ben chiaro, con mente limpida e imparziale, e nonostante tante prove e indizi illuminanti, che Milone, senza essere macchiato da alcun delitto, senza provare alcuna paura, per nulla tormentato dal rimorso, se ne torn? a Roma, non dimenticate, in nome degli d?i immortali, con quanta fretta rientr?, quale fu il suo ingresso nel foro mentre la curia andava a fuoco, quali la grandezza del suo animo, l'espressione del volto e le parole. E si consegn? non solo al popolo, ma anche al senato, non solo al senato, ma anche alle scorte armate che presiedono all'ordine pubblico, e poi non solo a queste, ma anche al potere di colui al quale il senato aveva affidato tutta la repubblica, tutta la giovent? italica, tutto il potere militare romano. Certamente Milone, se non avesse confidato nella sua causa, non si sarebbe mai consegnato a Pompeo, tanto pi? che Pompeo ascoltava ogni chiacchiera, era pieno di timori, era molto sospettoso, e talvolta gli piaceva credere a quel che gli si raccontava. Grande ? la forza della coscienza, giudici, grande per il colpevole e per l'innocente, cos? chi non ha commesso nulla non ha da temer nulla, e chi si ? reso colpevole crede che gli si presenti sempre davanti agli occhi la punizione.
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