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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Milone, 70
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originale
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70. Quamquam quis hoc credat, Cn. Pompeium, iuris publici, moris maiorum, rei denique publicae peritissimum, cum senatus ei commiserit ut videret Ne quid res publica detrimenti caperet (quo uno versiculo satis armati semper consules fuerunt, etiam nullis armis datis), hunc exercitu, hunc dilectu dato, iudicium exspectaturum fuisse in eius consiliis vindicandis, qui vi iudicia ipsa tolleret? Satis iudicatum est a Pompeio, satis, falso ista conferri in Milonem, qui legem tulit, qua, ut ego sentio, Milonem absolvi a vobis oporteret, ut omnes confitentur, liceret.
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traduzione
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70 Del resto, chi potrebbe credere che Gneo Pompeo, fine conoscitore del diritto pubblico, delle tradizioni degli antichi e degli affari di stato, ricevuto dal senato il compito di fare in modo che la repubblica non andasse in rovina -, e sulla base di questa formula concisa, i consoli furono sempre sufficientemente armati, senza dar loro altre armi -, ricevuto un esercito e il potere di fare arruolamenti, sarebbe ricorso a un processo per punire i disegni di chi con la sua violenza impediva i processi stessi? Pompeo si ? poi pronunciato in modo sufficientemente chiaro sulla falsit? delle accuse contro Milone; ha avanzato una proposta di legge con cui, da quanto capisco, vi obbliga ad assolvere Milone, e voi - sono tutti concordi nell'ammetterlo - lo potete fare.
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