73. eum cuius supplicio senatus sollemnis religiones expiandas saepe censuit--eum quem cum sorore germana nefarium stuprum fecisse L. Lucullus iuratus se quaestionibus habitis dixit comperisse; eum qui civem quem senatus, quem populus Romanus, quem omnes gentes urbis ac vitae civium conservatorem iudicarant, servorum armis exterminavit; eum qui regna dedit, ademit, orbem terrarum quibuscum voluit partitus est; eum qui, plurimis caedibus in foro factis, singulari virtute et gloria civem domum vi et armis compulit; eum cui nihil umquam nefas fuit, nec in facinore nec in libidine; eum qui aedem Nympharum incendit, ut memoriam publicam recensionis tabulis publicis impressam exstingueret;
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73 colui, con la cui condanna il senato spesso ritenne che si dovessero espiare le solenni cerimonie violate; colui, che Lucio Lucullo, fatte le debite ricerche, denunci? sotto giuramento, dicendo di avere scoperto che si era unito carnalmente in uno scandaloso incesto con la sorella; colui, che cacci? dalla patria con le armi dei suoi servi un cittadino, ritenuto dal senato, dal popolo romano, da tutte le genti salvatore della citt? di Roma e della vita dei suoi abitanti; colui, che diede, tolse, spart? regni e terre con chi volle; colui, che, dopo innumerevoli stragi nel foro, con la forza delle armi fece barricare in casa un uomo di particolare valore e fama; colui, per il quale non vi fu mai cosa illecita, n? nei suoi delitti, n? nelle sue passioni; colui, che diede fuoco al tempio delle Ninfe per distruggere l'elenco ufficiale del censo, trascritto nei registri pubblici;
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