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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Milone, 80
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originale
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80. Graeci homines deorum honores tribuunt eis viris qui tyrannos necaverunt. Quae ego vidi Athenis! quae aliis in urbibus Graeciae! quas res divinas talibus institutas viris! quos cantus, quae carmina! prope ad immortalitatis et religionem et memoriam consecrantur. Vos tanti conservatorem populi, tanti sceleris ultorem non modo honoribus nullis adficietis, sed etiam ad supplicium rapi patiemini? Confiteretur, confiteretur, inquam, si fecisset, et magno animo et libenter fecisse se libertatis omnium causa, quod et ei non confitendum modo, verum etiam praedicandum.
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traduzione
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80 I Greci conferiscono onori divini agli uccisori dei tiranni. - Quali riconoscimenti ho visto in Atene, quali in altre citt? della Grecia! Cerimonie religiose, canti, opere in poesia sono riservate a uomini del genere! Attraverso il culto e la memoria essi diventano quasi immortali. Voi, invece, non solo non conferirete alcun onore a chi ha salvato il popolo di Roma, a chi ha punito un misfatto tanto grave, ma permetterete anche che venga condannato? Lui, per?, se fosse responsabile del fatto, confesserebbe, dico, confesserebbe di aver compiuto con grande coraggio e con piacere, in nome della comune libert?, ci? che non dovrebbe soltanto confessare, ma di cui dovrebbe andare fiero.
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