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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Milone, 87
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originale
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87. Dura (me dius fidius) mihi iam Fortuna populi Romani et crudelis videbatur, quae tot annos illum in hanc rem publicam insultare pateretur. Polluerat stupro sanctissimas religiones, senatus gravissima decreta perfregerat, pecunia se a iudicibus palam redemerat, vexarat in tribunatu senatum, omnium ordinum consensu pro salute rei publicae gesta resciderat, me patria expulerat, bona diripuerat, domum incenderat, liberos, coniugem meam vexarat, Cn. Pompeio nefarium bellum indixerat, rnagistratuum privatorumque caedis effecerat, domum mei fratris incenderat, vastarat Etruriam, multos sedibus ac fortunis eiecerat. Instabat, urgebat. Capere eius amentiam civitas, Italia, provinciae, regna non poterant. Incidebantur iam domi leges, quae nos servis nostris addicerent. Nihil erat cuiusquam, quod quidem ille adamasset, quod non hoc anno suum fore putaret.
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traduzione
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87 In nome di Giove Fidio, a me sembrava che la Fortuna del popolo romano fosse stata dura e crudele, perch? per tanti anni permise a Clodio di insultare questa repubblica. Aveva infranto il mistero di una sacra cerimonia con un atto sacrilego; non aveva rispettato i provvedimenti pi? importanti del senato; aveva pubblicamente corrotto i giudici; quand'era tribuno, aveva preso di mira il senato; aveva cancellato con un colpo di spugna quanto si era fatto con il consenso di tutti gli ordini per il bene dello stato; aveva scacciato me dalla patria, aveva confiscato i miei beni, aveva incendiato la mia casa, maltrattato i miei figli e mia moglie; a Gneo Pompeo aveva sfacciatamente dichiarato guerra; aveva fatto strage di magistrati e privati cittadini; aveva dato fuoco all'abitazione di mio fratello, messo sottosopra l'Etruria con le sue incursioni, privato molti di case e ricchezze; ci stava addosso, ci premeva; la citt?, l'Italia, le province e i regni non potevano porre un freno alla sua devastante follia; gi? nella sua casa si incidevano leggi che ci avrebbero resi schiavi della nostra servit?; non c'era propriet? di chicchessia a cui egli non mirasse e che non pensasse di far sua nell'arco dell'anno.
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