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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Milone, 91
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originale
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91. Et sunt qui de via Appia querantur, taceant de curia! et qui ab eo spirante forum putent potuisse defendi, cuius non restiterit cadaveri curia! Excitate, excitate ipsum, si potestis, a mortuis. Frangetis impetum vivi, cuius vix sustinetis furias insepulti? Nisi vero sustinuistis eos qui cum facibus ad curiam cucurrerunt, cum falcibus ad Castoris, cum gladiis toto foro volitarunt. Caedi vidistis populum Romanum, contionem gladiis disturbari, cum audiretur silentio M. Caelius, tribunus plebis, vir et in re publica fortissimus, et in suscepta causa firmissimus, et bonorum voluntati et auctoritati senatus deditus, et in hac Milonis sive invidia sive fortuna singulari, divina et incredibili fide.
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traduzione
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91 E c'? gente che si lamenta di quanto ? accaduto sulla via Appia, ma non spende una parola sulla curia, convinta che si sarebbe potuto difendere il foro dalle ingerenze di Clodio vivo, mentre nemmeno al suo cadavere la curia ? riuscita a resistere! Se ne siete in grado, provate, provate a resuscitarlo; saprete contenere la furia di un uomo il cui cadavere insepolto quasi non siete riusciti a fermare? Siete forse riusciti a trattenere chi accorreva alla curia e al tempio di Castore con torce o falci in mano, e gli altri che, armati di spada, si agitavano per tutto il foro. Siete stati testimoni del massacro del popolo romano e di un'assemblea sciolta a colpi di spada, mentre in silenzio ascoltava il discorso del tribuno della plebe Marco Celio, uomo importantissimo nella repubblica, coerente fino all'eccesso in ogni causa da lui abbracciata, dedito ad assecondare le richieste della gente onesta e l'autorit? del senato, legato a Milone, sia nella malasorte sia al culmine della fortuna, da una fedelt? incredibile, divina.
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