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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Milone, 98
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originale
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98.'De me,' inquit, 'semper populus Romanus, semper omnes gentes loquentur, nulla umquam obmutescet vetustas. Quin hoc tempore ipso, cum omnes a meis inimicis faces invidiae meae subiciantur, tamen omni in hominum coetu gratiis agendis et gratulationibus habendis et omni sermone celebramur.' Omitto Etruriae festos et actos et institutos dies: centesima lux est haec ab interitu P. Clodi, et (opinor) altera. Qua fines imperi populi Romani sunt, ea non solum fama iam de illo, sed etiam laetitia peragravit. Quam ob rem 'Ubi corpus hoc sit non,' inquit, 'laboro, quoniam omnibus in terris et iam versatur et semper habitabit nominis mei gloria.'
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traduzione
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98 ?Il popolo romano?, dice Milone, ?e tutte le genti parleranno per sempre di me, nessun tempo, per quanto il mondo invecchi, potr? fare a meno di nominarmi. Persino ora, mentre i miei nemici scagliano contro di me gli strali dell'odio, io vengo complimentato, ringraziato, esaltato in ogni riunione e in ogni discorso. Non parlo dei giorni festivi organizzati e istituiti in Etruria: sono gi? trascorsi centodue giorni, mi sembra, dalla morte di Publio Clodio. Sin dove si estendono i confini del potere romano, non solo si ? sparsa ormai la notizia, ma si ? anche diffusa la gioia. ? anche per tale motivo? conclude, ?che non mi preoccupo di dove si trovi questo mio corpo, giacch? ormai in tutte le terre gi? vive e sempre vivr? la gloria del mio nome?.
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