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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, I, 17
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originale
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17 Sed quo potius utar aut auctore aut teste quam te? Cuius edidici etiam versus, et lubenter quidem, quos in secundo [de] consulatu Urania Musa pronuntiat:
"Principio aetherio flammatus Iuppiter igni
vertitur et totum conlustrat lumine mundum
menteque divina caelum terrasque petessit,
quae penitus sensus hominum vitasque retentat,
aetheris aeterni saepta atque inclusa cavernis.
Et, si stellarum motus cursusque vagantis
nosse velis, quae sint signorum in sede locatae,
quae verbo et falsis Graiorum vocibus errant,
re vera certo lapsu spatioque feruntur,
omnia iam cernes divina mente notata.
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traduzione
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17 Ma di quale autorit?, di quale testimone migliore di te potrei servirmi? Ricordo anche a memoria - e li ricordo con gioia - i versi che la musa Urania dice nel secondo libro del tuo Consolato:
"Innanzi tutto Giove, infiammato dal fuoco etereo, ruota e rischiara con la sua luce tutto il mondo, e mira a penetrare il cielo e la terra con la sua mente divina che, chiusa e celata nelle cavit? dell'etere eterno, preserva fin nell'intimo i sensi e la vita degli uomini. E se vuoi conoscere i movimenti e i percorsi vaganti delle stelle che si trovano nella zona delle costellazioni, e che, a quanto dicono ingannevolmente i greci e secondo il nome che essi han loro attribuito, vanno errando, ma in realt? si muovono con velocit? regolare entro un'orbita determinata, vedrai che tutto ci? ha il contrassegno della mente divina.
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