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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, I, 32
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originale
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32 Ex quo factum est, ut eum ad se rex Priscus arcesseret. Cuius cum temptaret scientiam auguratus, dixit ei cogitare se quiddam; id possetne fieri, consuluit. Ille augurio acto posse respondit. Tarquinius autem dixit se cogitasse cotem novacula posse praecidi; tum Attum iussisse experiri. Ita cotem in comitium allatam inspectante et rege et populo novacula esse discissam. Ex eo evenit ut et Tarquinius augure Atto Navio uteretur et populus de suis rebus ad eum referret.
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traduzione
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32 Avvenne quindi che il re Tarquinio Prisco lo mandasse a chiamare. Desideroso di mettere alla prova le sue doti di ?ugure, il re gli disse che stava pensando a una cosa: gli chiese se questa cosa si poteva fare. Atto, dopo avere compiuto il rito augurale, gli rispose che era possibile. Tarquinio allora disse che aveva pensato alla possibilit? di tagliare una cote con un rasoio, e ordin? ad Atto di provare a far ci?. Ed ecco che una pietra, portata nel comizio, alla presenza del re e del popolo fu spaccata con un rasoio. In seguito a ci? Tarquinio assunse Atto Navio come ?ugure, e il popolo andava a chiedergli consiglio per il da farsi.
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