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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, I, 39
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originale
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39 Sed omittamus oracula, veniamus ad somnia. De quibus disputans Chrysippus, multis et minutis somniis configendis, facit idem quod Antipater, ea conquirens quae, Antiphontis interpretatione esplicata, declarant illa quidem acumen interpretis, sed exemplis grandioribus decuit uti. Dionysi mater, eius qui Syracosiorum tyrannus fuit, ut scriptum apud Philistum est, et doctum hominem et diligentem et aequalem temporum illorum, cum praegnans hunc ipsum Dionysium alvo contineret, somniavit se peperisse Satyriscum. Huic interpretes portentorum, qui Galeotae tum in Sicilia nominabantur, responderunt, ut ait Philistus, eum, quem illa peperisset, clarissimum Graeciae diuturna cum fortuna fore.
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traduzione
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39 Ma lasciamo stare gli oracoli, veniamo ai sogni. Nel trattare di essi Crisippo, raccogliendo molti sogni anche di scarsa importanza, segue lo stesso sistema a cui si ? attenuto poi Antipatro, cio? indaga quelli che, spiegati mediante l'interpretazione di Antifonte, rivelano, certo, l'acume dell'Interprete; ma meglio sarebbe stato ricorrere a esempi di maggior rilievo. La madre di Dionisio, di quello che fu tiranno di Siracusa, a quanto si legge in Filisto, uomo dotto e accurato e vissuto in quegli stessi tempi, mentre era appunto incinta di Dionisio sogn? di aver partorito un satiretto. Gli interpreti dei prodigi, che allora in Sicilia si chiamavano Galeoti, le dissero (ce lo testimonia ancora Filisto) che il figlio che essa stava per dare alla luce sarebbe stato l'uomo pi? famoso della Grecia e avrebbe avuto una fortuna costante.
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