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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, I, 45
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originale
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45 Eius igitur somnii a coniectoribus quae sit interpretatio facta videamus:
"Rex, quae in vita usurpant homines, cogitant curant vident,
quaeque agunt vigilantes agitantque, ea si cui in somno accidunt,
minus mirandum est; sed in re tanta haud temere visa se offerunt.
Proin vide ne, quem tu esse hebetem deputes aeque ac pecus,
is sapientia munitum pectus egregium gerat
teque regno expellat; nam id, quod de sole ostentum est tibi,
populo commutationem rerum portendit fore
perpropinquam. Haec bene verruncent populo! Nam quod ad dexteram
cepit cursum ab laeva signum praepotens, pulcherrume
auguratum est rem Romanam publicam summam fore."
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traduzione
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45 Ebbene, vediamo quale fu l'interpretazione di quel sogno da parte degl'indovini:
"O re, le cose che nella vita gli uomini sogliono fare, le cose che pensano, curano, vedono, e che da svegli compiono e alle quali s'affaccendano, non c'? da meravigliarsi se accadono a qualcuno in sogno; ma in una circostanza cos? straordinaria non senza motivo le visioni si presentano. Sta dunque attento, che colui che tu stimi sciocco al pari di una bestia, non abbia una mente munita di ingegno, al di sopra del gregge, e non ti sbalzi dal trono. Ch? quello che ti ? apparso riguardo al sole, dimostra che avverr? per il popolo un mutamento assai vicino nel tempo. Possa tutto ci? volgersi in bene per il popolo! Il fatto che l'astro pi? potente abbia intrapreso il suo corso verso destra da sinistra, ? un faustissimo augurio che lo Stato romano sar? eccelso."
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