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autore
brano
 
Cicerone
Della divinazione, I, 54
 
originale
 
54 Adiungamus philosophis doctissimum hominem, po?tam quidem divinum, Sophoclem; qui, cum aede Herculis patera aurea gravis subrepta esset, in somni vidit ipsum deum dicentem qui id fecisset. Quod semel ille iterumque neglexit. Ubi idem saepius, ascendit in Ariu pagum, detulit rem; Areopagitae comprehendi iubent eum, qui a Sophocle erat nominatus; is quaestione adhibita confessus est pateramque rettulit. Quo facto fanum illud Indicis Herculis nominatum est.
 
traduzione
 
54 Ai filosofi aggiungiamo un uomo dottissimo, Sofocle, poeta davvero divino. Era stata sottratta dal tempio di Ercole una coppa d'oro massiccio. Sofocle, in sogno, vide proprio Ercole che gli disse chi aveva commesso il furto. Una prima e una seconda volta non si cur? del sogno. Ma poich? la stessa apparizione si ripeteva, sal? all'Are?pago, denunci? il fatto. Gli Areopagiti ordinano che sia arrestato quel tale di cui Sofocle aveva fatto il nome; costui, sottoposto a interrogatorio, confess? e restitu? la coppa. In seguito a ci? quel tempio fu chiamato il tempio di Ercole Rivelatore.
 

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