Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
Della divinazione, I, 65
|
|
originale
|
|
65 Ex quo et illud est Calliani, de quo ante dixi, et Homerici Hectoris, qui moriens propinquam Achilli mortem denuntiat.
Neque enim illud verbum temere consuetudo adprobavisset, si ea res nulla esset omnino:
"praesagibat animus frustra me ire, cum exirem domo."
Sagire enim sentire acute est; ex quo sagae anus, quia multa scire volunt, et sagaces dicti canes. Is igitur qui ante sagit quam oblata res est, dicitur praesagire, id est futura ante sentire.
|
|
traduzione
|
|
65 Si comprende cos? quell'episodio di Callano, a cui ho accennato prima, e quello dell'Ettore omerico, che, morente, predice ad Achille la morte vicina.
N? l'uso avrebbe consacrato a caso quella parola "presagire", se a essa non corrispondesse proprio alcuna realt?: "Me lo presagiva il cuore, uscendo di casa, che sarei venuto inutilmente." Sagire, difatti, significa aver buon fiuto; donde si chiamano sagae le vecchie fattucchiere, perch? pretendono di saper molto, e "sagaci" son detti i cani. Perci? chi ha la sensazione (sagit) di qualcosa prima che accada, si dice che "pre-sagisce", ossia sente in anticipo il futuro.
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|