Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
Della divinazione, I, 71
|
|
originale
|
|
71 Itaque expositis exemplis verarum vaticinationum et somniorum Cratippus solet rationem concludere hoc modo: "Si sine oculis non potest exstare officium et munus oculorum, possunt autem aliquando oculi non fungi suo munere, qui vel semel ita est usus oculis, ut vera cerneret, is habet sensum oculorum vera cernentium. Item igitur, si sine divinatione non potest et officium et munus divinationis exstare, potest autem quis, cum divinationem habeat, errare aliquando nec vera cernere, satis est ad confirmandam divinationem semel aliquid esse ita divinatum, ut nihil fortuito cecidisse videatur. Sunt autem eius generis innumerabilia; esse igitur divinationem confitendum est."
|
|
traduzione
|
|
71 Pertanto, dopo avere citato esempi di vaticinii e sogni veridici, Cratippo suole argomentare in questo modo: "Se senza occhi non pu? svolgersi la funzione e il c?mpito degli occhi, e tuttavia pu? accadere talvolta che gli occhi non adempiano bene al loro c?mpito, chi anche una volta sola ha usato gli occhi in modo da scorgere le cose come sono in realt?, possiede il senso della vista capace di percepire la realt?. Allo stesso modo, dunque, se, non esistendo la divinazione, non pu? svolgersi n? la funzione n? il c?mpito della divinazione stessa, e tuttavia pu? accadere talvolta che qualcuno, pur dotato di capacit? divinatorie, erri e non veda la realt?, ? sufficiente a dimostrare l'esistenza della divinazione che anche una volta sola un fatto sia stato divinato in circostanze tali da non sembrare che ci? possa in alcun modo attribuirsi al caso. Ma ci sono esempi innumerevoli di questo genere: bisogna dunque ammettere che la divinazione esiste."
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|