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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cesare
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De bello gallico VII,10
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originale
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[10] Magnam haec res Caesari difficultatem ad consilium capiendum adferebat, si reliquam partem hiemis uno loco legiones contineret, ne stipendiariis Aeduorum expugnatis cuncta Gallia deficeret, quod nullum amicis in eo praesidium videretur positum esse; si maturius ex hibernis educeret, ne ab re frumentaria duris subvectionibus laboraret. Praestare visum est tamen omnis difficultates perpeti, quam tanta contumelia accepta omnium suorum voluntates alienare. Itaque cohortatus Aeduos de supportando commeatu praemittit ad Boios qui de suo adventu doceant hortenturque ut in fide maneant atque hostium impetum magno animo sustineant. Duabus Agedinci legionibus atque impedimentis totius exer citus relictis ad Boios proficiscitur.
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traduzione
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La mossa di Vercingetorige metteva in grave difficolt? Cesare, incerto sul da farsi: se per il resto dell'inverno avesse tenuto le legioni concentrate in un solo luogo, temeva che la caduta di un popolo vassallo degli Edui potesse causare una defezione generale della Gallia, visto che lui non rappresentava una garanzia di difesa per gli alleati; d'altronde, se avesse mobilitato l'esercito troppo presto, lo preoccupava l'approvvigionamento di grano per i disagi del trasporto. Gli sembr? meglio, tuttavia, affrontare qualsiasi difficolt? piuttosto che subire un'onta cos? grave e alienarsi l'animo di tutti i suoi. Perci?, incita gli Edui a occuparsi del trasporto dei viveri e invia messaggeri ai Boi per informarli del suo arrivo ed esortarli a mantenere i patti e a reggere con grande coraggio all'assalto nemico. Lascia ad Agedinco due legioni con le salmerie di tutto l'esercito e parte alla volta dei Boi.
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