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autore
brano
 
Cicerone
Della divinazione, I, 76
 
originale
 
76 Maximum vero illud portentum isdem Spartiatis fuit, quod, cum oraclum ab love Dodonaeo petivissent de victoria sciscitantes legatique [vas] illud in quo inerant sortes collocavissent, simia, quam rex Molossorum in deliciis habebat, et sortes ipsas et cetera quae erant ad sortem parata disturbavit et aliud alio dissupavit, Tum ea, quae praeposita erat oraclo, sacerdos dixisse dicitur de salute Lacedaemoniis esse, non de victoria cogitandum.
 
traduzione
 
76 Ma il prodigio pi? grave, ancora a danno degli spartani, fu quest'altro: quando chiesero un responso a Giove dodon?o per sapere se avrebbero vinto, e i messi ebbero collocato al suo posto il recipiente in cui si trovavano le sorti, una scimmia, che il re dei molossi aveva molto cara, scompigli? e butt? qua e l? le sorti e tutti gli altri oggetti che erano stati portati per compiere il sorteggio. Si narra che allora la sacerdotessa preposta all'oracolo disse che gli spartani avrebbero dovuto pensare alla loro salvezza, non alla vittoria.
 

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