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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, I, 90
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originale
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90 Eaque divinationum ratio ne in barbaris quidem gentibus neglecta est, siquidem et in Gallia Druidae sunt, e quibus ipse Divitiacum Haeduum hospitem tuum laudatoremque cognovi, qui et naturae rationem, quam fisiologi/an Graeci appellant, notam esse sibi profitebatur, et partim auguriis, partim coniectura, quae essent futura dicebat, et in Persis augurantur et divinant magi, qui congregantur in fano commentando causa atque inter se conloquendi, quod etiam idem vos quondam facere Nonis solebatis;
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traduzione
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90 Questi procedimenti divinatorii non sono trascurati nemmeno dai barbari. In Gallia vi sono i Druidi: ne ho conosciuto uno anch'io, l'?duo Diviz?aco, tuo ospite e ammiratore, il quale dichiarava che gli era nota la scienza della natura, chiamata dai greci physiolog?a, e in parte con gli augurii, in parte con l'interpretazione dei sogni, diceva il futuro. Tra i persiani, interpretano gli augurii e profetano i maghi, i quali si riuniscono in un luogo sacro per meditare sulla loro arte e per scambiarsi idee, il che anche voi eravate soliti fare nel giorno delle None;
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