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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, I, 94
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originale
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94 Arabes autem et Phryges et Cilices, quod pastu pecudum maxume utuntur, campos et montes hieme et aestate peragrantes, propterea facilius cantus avium et volatus notaverunt; eademque et Pisidiae causa fuit et huic nostrae Umbriae. Tum Caria tota praecipueque Telmesses, quos ante dixi, quod agros uberrumos maximeque fertiles incolunt, in quibus multa propter fecundidatem fingi gignique possunt, in ostentis animadvertendis diligentes fuerunt.
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traduzione
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94 Gli arabi, i frigi e i cilici, poich? sono soprattutto dediti alla pastorizia, percorrendo le pianure d'inverno e le montagne d'estate, hanno perci? notato pi? agevolmente i diversi canti e voli degli uccelli; e per lo stesso motivo hanno fatto ci? gli abitanti della Pisidia e quelli di questa nostra Umbria. E ancora, tutti i carii e in particolare gli abitanti di Telmesso, di cui ho detto sopra, siccome vivono in plaghe ricchissime ed estremamente fertili, nelle quali per la fecondit? del terreno molte piante e animali possono formarsi e generarsi, osservarono con accuratezza gli esseri abnormi.
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