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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, I, 98
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originale
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98 Quid cum Cumis Apollo sudavit, Capuae Victoria? Quid, ortus androgyni nonne fatale quoddam monstrum fuit? Quid cum fluvius Atratus sanguine fluxit? Quid quod saepe lapidum, sanguinis non numquam, terrae interdum, quondam etiam lactis imber effluxit? Quid cum in Capitolio ictus Centaurus - caelo est, in Aventino portae et homines, Tusculi aedes Castoris et Poflucis Romaeque Pietatis? Nonne et haruspices ea responderunt, quae evenerunt, et in Sibyllae libris eaedem repertae praedictiones sunt?
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traduzione
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98 E ancora, quando a Cuma sud? la statua di Apollo, a Capua quella della Vittoria? E la nascita di un andr?gino non fu un prodigio funesto? E quando le acque del fiume Atrato si tinsero di sangue? E che dire del fatto che pi? volte cadde gi? una pioggia di pietre, spesso di sangue, talvolta di terra, una volta anche di latte? E quando sul Campidoglio fu colpita dal fulmine la statua di un Centauro, sull'Aventino porte delle mura e uomini, a T?sculo il tempio di C?store e Poll?ce, a Roma il tempio della Piet?? In tutte queste circostanze gli ar?spici non dettero responsi conformi a ci? che poi accadde, e nei libri sibillini non furono trovate le stesse profezie?
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