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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, I, 108
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originale
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108 quam mox emittat pictis e faucibus currus:
sic exspectabat populus atque ore timebat
rebus, utri magni victoria sit data regni.
Interea sol albus recessit in infera noctis.
Exin candida se radiis dedit icta foras lux,
et simul ex alto longe pulcherruma praepes
laeva volavit avis. Simul aureus exoritur sol,
cedunt ce caelo ter quattuor corpora sancta
avium, praepetibus sese pulchrisque locis dant.
Conspicit inde sibi data Romulus esse priora,
auspicio regni stabilita scamna solumque."
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traduzione
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108 attenti al momento in cui lascer? uscire dalle dipinte imboccature i carri: allo stesso modo il popolo aspettava coi volti pallidi nell'attesa degli eventi, chiedendosi a quale dei due sarebbe toccata la vittoria nella gara per il gran regno. Frattanto il sole lucente si cal? nelle profondit? della notte. Ed ecco, la fulgida luce riapparve raggiante, spinta fuori nel cielo; e nello stesso tempo, lontano, dall'alto, vol? un uccello bellissimo, di buon augurio, da sinistra. Appena sorge l'aureo sole, scendono dal cielo dodici corpi sacri di uccelli, si posano su luoghi fausti e bene auguranti. Da ci? Romolo comprese che a lui era stata data la preferenza, che in seguito all'auspicio gli era assicurato il seggio regale e il territorio."
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