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autore
brano
 
Cicerone
Della divinazione, I, 110
 
originale
 
110 Altera divinatio est naturalis, ut ante dixi; quae physica disputandi subtditate reverenda est ad naturam deorum, a qua, ut doctissimis sapientissimisque placuit, haustos animos et libatos habemus; cumque omnia completa et referta sint aeterno sensu et mente divina, necesse est cognatione divinorum animorum animos humanos commoveri. Sed vig?lantes animi vitae necessitatibus serviunt diiunguntque se a societate divina vinclis corporis impediti.
 
traduzione
 
110 L'altra forma di divinazione, l'ho gi? detto, ? quella naturale. Essa, con sottili ragionamenti riguardanti la scienza della natura, va riferita all'essenza degli d?i, dalla quale, secondo i pensatori pi? dotti e sapienti, noi abbiamo tratto le nostre anime, come se le avessimo aspirate o bevute; e poich? il Tutto ? compenetrato e riempito di spirito eterno e di intelligenza divina, avviene necessariamente che le anime umane subiscano l'effetto della loro affinit? con le anime divine. Ma, nello stato di veglia, le nostre anime devono occuparsi delle necessit? della vita, e quindi si disgiungono dalla comunanza con la divinit?, impedite come sono dai legami corporei.
 

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