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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, I, 127
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originale
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127 Praeterea, cum fato omnia fiant, id quod alio loco ostendetur, si quis mortalis possit esse, qui conligationem causarum omnium perspiciat animo, nihil eum profecto fallat. Qui enim teneat causas rerum futurarum, idem necesse est omnia teneat quae futura sint. Quod cum nemo facere nisi deus possit, relinquendum est homini, ut signis quibusdam consequentia declarantibus futura praesentiat. Non enim illa quae futura sunt subito exsistunt, sed est quasi rudentis explicatio sic traductio temporis nihil novi efficientis et primum quidque replicantis. Quod et ii vident, quibus naturalis divinatio data est, et ii, quibus cursus rerum observando notatus est. Qui etsi causas ipsas non cernunt, signa tamen causarum et notas cernunt; ad quas adhibita memoria et diligentia et monumentis superiorum efficitur ea divinatio, quae artificiosa dicitur, extorum, fulgorum, ostentorum signorumque caelestium.
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traduzione
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127 Inoltre, siccome tutto avviene per determinazione del fato, come dimostreremo altrove, se potesse esservi un uomo capace di abbracciare col proprio intelletto l'intera concatenazione delle cause, costui saprebbe certamente tutto. Chi, infatti, conoscesse le cause degli avvenimenti futuri, necessariamente conoscerebbe tutto il futuro. Ma poich? nessuno pu? far questo tranne la divinit?, bisogna che l'uomo si accontenti di prevedere il futuro in base ad alcuni segni che gli indicano ci? che da essi conseguir?. Il futuro non sorge all'improvviso: come lo sdipanarsi di una gomena, tale ? lo scorrere del tempo che non produce nulla di nuovo e ritorna sempre al punto da cui mosse. Questo lo vedono sia coloro che hanno avuto in dote la divinazione naturale, sia coloro che con l'osservazione hanno compreso il corso degli eventi. Costoro, anche se non scorgono le cause vere e proprie, scorgono per? i segni e gli indizi delle cause; per di pi?, con l'aiuto della memoria, dell'attenzione e di ci? che ci ? stato tramandato dagli scritti dei nostri antenati, ecco che si forma quella divinazione che ? chiamata artificiale, basata sull'esame delle viscere, dei fulmini, dei prodigi e dei segni provenienti dal cielo.
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