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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Contro Catilina, IV, 4
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originale
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[4] Quare, patres conscripti, incumbite ad salutem rei publicae, circumspicite omnes procellas, quae inpendent, nisi providetis. Non Ti. Gracchus, quod iterum tribunus plebis fieri voluit, non C. Gracchus, quod agrarios concitare conatus est, non L. Saturninus, quod C. Memmium occidit, in discrimen aliquod atque in vestrae severitatis iudicium adduciturtenentur ii, qui ad urbis incendium, ad vestram omnium caedem, ad Catilinam accipiendum Romae restiterunt, tenentur litterae, signa, manus, denique unius cuiusque confessio; sollicitantur Allobroges, servitia excitantur, Catilina accersitur; id est initum consilium, ut interfectis omnibus nemo ne ad deplorandum quidem populi Romani nomen atque ad lamentandam tanti imperii calamitatem relinquatur.
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traduzione
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4 Allora, padri coscritti, date tutto il vostro appoggio alla salvezza dello Stato! Guardate quali tempeste si abbatteranno su di voi, se non correrete ai ripari! Non ? chiamato in causa, non ? sottoposto alla severit? del vostro giudizio un Tiberio Gracco, per aver aspirato alla rielezione di tribuno della plebe, n? un Caio Gracco, per aver cercato di portare alla rivolta gli agrari, n? un Lucio Saturnino, per aver ucciso Caio Memmio. Nelle nostre mani ci sono uomini che sono rimasti a Roma per scatenare incendi, per uccidervi tutti, per accogliere Catilina. Nelle nostre mani ci sono lettere, sigilli, scritture, infine la confessione di ciascuno di loro. Qui si tratta di collusione con gli Allobrogi e di rivolte servili; si richiama Catilina, si decide di eliminarvi tutti perch? non rimanga nessuno a piangere il nome del popolo romano e a compatire le sventure di un impero cos? vasto.
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